giovedì 19 aprile 2018

Domani apre il 20° Far East Film Festival il coreano "Steel Rain", per la prima e unica volta su grande schermo (Netflix), e il noir malesiano "Crossroads: One Two Jaga"

Una Opening Night davvero memorabile, quella del 20° Far East Film Festival. Anzi: davvero unica al mondo. Non solo per la qualità cinematografica dei due titoli che domani, venerdì 20 aprile 2018, apriranno ufficialmente la ventesima edizione, lo spy thriller coreano “Steel Rain” e il noir malesiano “Crossroads: One Two Jaga”, ma proprio per la caratteristica specifica del primo film. Una caratteristica che lo

distingue da tutti gli altri 80 film della line-up, perché “Steel Rain” abita dentro il perimetro invalicabile di Netflix. Nessuno, fuori dai confini coreani, lo ha mai visto sul grande schermo di un cinema e nessuno, fuori dalla sala del FEFF 20, lo vedrà mai! Una novità importante, storica, perfettamente allineata con la filosofia del Far East Film Festival 20: guardare ai prossimi vent’anni e non celebrare quelli appena trascorsi. Capire e intercettare i cambiamenti del pubblico alla luce dei cambiamenti dell’industria e del mercato.
Festival cinematografici e Netflix: come comportarsi? Il FEFF interpreta la diversa fruizione di un film (grande schermo o display “domestico”) non come una contrapposizione, ma come una risorsa, e decide di non preoccuparsi: il pubblico può godersi una visione di alta qualità in entrambi i casi, però nella sala del Teatro Nuovo (sede storica del festival) potrà godere di una gioia supplementare. Un momento irripetibile. Godersi il film, cioè, su uno schermo di 16 metri, condividendone la visione con i protagonisti seduti qualche metro più in là e con centinaia di appassionati pronti a ridere, applaudire o commuoversi nello stesso istante.
Capire e intercettare i cambiamenti del pubblico, dicevamo. Gli spettatori stanno subendo una rapida mutazione genetica, determinata in larga parte dalle piattaforme on demand (Netflix, appunto, e Amazon su tutte): per parlare ai “nuovi spettatori”, che sono già gli “spettatori di domani”, servono dunque nuovi linguaggi (non è certo difficile scommettere sulla grammatica della serialità), nuovi autori e nuovi registi. Magari, perché no, proprio i nuovi autori e i nuovi registi che quest’anno affollano il programma del FEFF! Ma torniamo, brevemente, alla serata inaugurale. Alle 20.00, buio in sala con “Steel Rain” di Yang Woo-seok (World Festival Premiere). Corea del Nord e Corea del Sud: la guerra nucleare non è mai stata così vicina! Il countdown corre velocissimo e il destino dei due paesi, ma forse del mondo intero, si trova ora nelle mani di pochi uomini.
Riusciranno due grandi nemici, un agente del Nord e un alto funzionario del Sud, a unire provvisoriamente le forze per disinnescare la catastrofe? Tutto il meglio dello spy thriller coreano in un super action davvero esplosivo. Alle 22.40, tocca poi a “Crossroads: One Two Jaga” di Nam Ron (Prima mondiale). Un thriller senza compromessi, un’opera controcorrente che dipinge con coraggio la livida realtà radicata nella Malesia di oggi. Tra immigrazione clandestina e forze dell’ordine corrotte. Joko, figlio di un immigrato indonesiano, viene invitato da Adi, figlio del boss del padre, ad aiutarlo a fare il lavoro sporco. Il padre è riluttante ma deve risolvere anche il problema della sorella clandestina che vuole rientrare in Indonesia.