mercoledì 24 gennaio 2018

Assegnati al Trieste Film Festival i premi Sky Arte HD e Corso Salani rispettivamente a "Soviet Hippies" della regista estone Terje Toomistu e "L'uomo con la lanterna" di Francesca Lixi

“Soviet Hippies” della regista estone Terje Toomistu vince il Premio Sky Arte HD assegnato al miglior film della sezione Art&Sound del 29° Trieste Film Festival, in programma fino al 28 gennaio. Una corsa selvaggia attraverso il ‘potere dei fiori’ che, sulle orme del movimento hippie sovietico, ci guida alla scoperta del mondo underground e psichedelico degli anni '70 dall'altro lato della Cortina di ferro. All'interno del sistema sovietico, una folla variopinta di artisti, musicisti, fricchettoni, vagabondi e di altri emarginati con i capelli lunghi creò il proprio sistema, che teneva insieme tutti coloro che credevano nella pace, nell'amore e nella libertà per il corpo e per l'anima. Più di 40 anni dopo, un gruppo di eccentrici hippie estoni va a Mosca dove ogni anno, il 1° giugno, si tiene un raduno per celebrare un tragico evento del 1971, quando migliaia di hippie sovietici furono arrestati dal KGB. Un viaggio nel tempo e nello spazio, che cerca di penetrare nel mondo underground e psichedelico di una generazione e nella sua lotta per la libertà.

La sezione Trieste FF Art&Sound è promossa in collaborazione con Sky Arte, e premia il film vincitore con l'acquisizione e la diffusione sul canale. Per il Premio Corso Salani, la giuria composta da Maria Bonsanti, Francesco Giai Via e Cinzia Masotina ha scelto “L’uomo con la lanterna” di Francesca Lixi, che “con uno sguardo elegante e creativo, parte dall’autobiografia per raccontare un capitolo poco conosciuto della storia del XX secolo”. Sceneggiato in collaborazione con Wu Ming 2, “L'uomo con la lanterna” racconta infatti, attraverso foto, documenti e filmati inediti, la storia di Mario Garau, un bancario sardo distaccato nel 1920 in Cina dal Credito Italiano per lavorare come funzionario della Italian Bank for China, negli uffici di Tientsin e di Shanghai.
La giuria ha anche segnalato, con una menzione speciale, “ Country for Old Men” di Pietro Jona e Stefano Cravero, che “con sensibilità e precisione, racconta le tante contraddizioni e sfaccettature degli Stati Uniti di Trump, attraverso una storia di inedita migrazione”. La selezione del Premio Corso Salani presenta cinque film italiani completati nel corso del 2017 e ancora in attesa di distribuzione: la dotazione del Premio (2mila euro) va intesa quindi come incentivo alla diffusione nelle sale del film vincitore. Immutato il profilo della selezione: opere indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative, nello spirito del cinema di Salani.