giovedì 26 ottobre 2017

Apre oggi la 12.a Festa del Cinema di Roma nel segno della qualità sulla quantità. Dopo "Hostiles", domani arriva l'attesissimo "Detroit" di Kathryn Bigelow

Apre oggi la 12.a edizione della Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica e andrà avanti fino al 5 novembre 2017. In teoria meno quantità e più qualità (almeno secondo le dichiarazioni del Direttore artistico della kermesse, Antonio Monda), e dopo la preapertura del 24 con l’anteprima de “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi (da oggi nelle sale). Trentanove i film in programma tra lungometraggi e documentari nella selezione ufficiale (come nella precedente edizione non c’è più il

Concorso, ma comunque il Premio del Pubblico BNL), 31 paesi presenti dal Libano al Cile, dall’Argentina all’Indonesia, dalla Spagna agli Usa. L’apertura con “Hostiles” di Scott Cooper (19,30) ma è concentrato su domani l’atteso ritorno di Kathryn Bigelow con “Detroit” (21,30), a cinque anni da “Zero Dark Thirty”. La storia ricostruisce i sanguinari fatti legati alla rivolta che sconvolse Detroit nel 1967. Tra i titoli italiani “Una questione privata” dei
fratelli Taviani, con Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy e Valentina Bellè, per una vicenda ambientata nell’estate del ’43 in piena Resistenza, dal romanzo di Fenoglio. E “The Place”, il film di chiusura firmato Paolo Genovese. Gli altri, pochi, nelle sezioni collaterali o di produzione estera. Molte i biopic, soprattutto documentari, da “Ferrari: Race to Immortality” di Daryl Goodrich; “Scotty and the Secret Story of Hollywood” di Matt Tyrnauer sull’ex marine Scotty Bowers che, arrivato a Hollywood,
incontra molti personaggi influenti del cinema e inizia ad avere rapporti sessuali con loro, e nel 2012 decide di raccontare tutto in un libro; “Maria by Callas: In Her Own Words” di Tom Volf con la voce di Fanny Ardant; “Trouble No More” di Jennifer Lebeau, sul periodo della ‘rinascita’ cristiana di Bob Dylan; “Borg - McEnroe” di Janus Metz (Svezia- Danimarca-Finlandia) con Sverrir Gudnason e Shia Labeouf; “A Prayer Before Dawn” di Jean-Stéphane Sauvaire (Francia-GB), la storia del giovane pugile inglese Billy Moore, rinchiuso
per tre anni in una delle più note prigioni della Thailandia; “Spielberg” di Susan Lacy, ovviamente sul noto regista; “Stronger” di David Gordon Green con Jake Gyllenhaal, storia vera di Jeff Bauman, il percorso eroico e personale di un uomo comune che ha appassionato il mondo dopo l’attentato alla Maratona di Boston. Tra i graditi ritorni: Steven Soderbergh con “Logan Lucky”; Eric Toledano e Olivier Nakache con “C’est la vie!”, ma potrebbero essere delle vere sorprese tra le opere prime e/o da autori poco noti o sconosciuti in Europa.
Quattro eventi speciali, 12 incontri d’autore (David Lynch, premio alla carriera che gli verrà consegnato il 4 novembre da Paolo Sorrentino, Xavier Dolan, Rosario Fiorello, Jake Gyllenhaal, Phil Jackson, Ian McKellen, Nanni Moretti, che presenterà un corto inedito (10’), il musicista e compositore Michael Nyman, Chuck Palanhiuk, Luigi Proietti, Vanessa Redgrave, Christoph Waltz), 4 restauri e omaggi (“Borotalco” di Carlo Verdone, “Dillinger è morto” di Marco Ferreri, “Miseria e nobiltà” di Mario Mattoli con Totò, “Sacco e
Vanzetti” di Giuliano Montaldo), e ancora una retrospettiva (‘La scuola italiana’ curata da Mario Sesti), una mostra d’arte che farà dialogare sei registi, sei scrittori e sei artisti e 7 ‘Film della Nostra Vita’ (stavolta il genere prescelto da Monda e C. è il musical, quello vero). E poi c’e Alice nella Città”, la rassegna autonoma e parallela alla Festa che proporrà, come di consueto, i film su, con e per ragazzi – dall’infanzia all’età adulta - che si preannuncia ricca di autori - molte donne -, storie e
stili ‘giovani’, fra disturbi e passioni. Due gli italiani, “L’età imperfetta” di Ulisse Lendaro (Opera prima) e “Cercando Camille” di Bindu de Stoppani (Panorama Italia), già autrice di “Jump”; poi il francese “Lola + Jeremy” di July Hygreck, gli indipendenti americani “Brigsby Bear” di Dave McCary e “Please Stand By” di Ben Lewin con Dakota Fanning e Toni Collette. Stando ai numeri la Festa del Cinema dovrebbe essere in ascesa (lo scorso anno il numero gli spettatori è
aumentato del 18% e la copertura della stampa internazionale è salita del 38%). Infine, quest’anno sono 14 le anteprime mondiali, 10 internazionali e 10 europee. A proposito della scarsa presenza italiana, Monda ha dichiarato: “Sono contrario alla costruzione di una riserva indiana del nostro cinema, perché fa male ai nostri film e non li rende giustizia. Questo è un periodo difficile, il box office piange (i pochi cinema d’essai rimasti chiudono ndr.) e io preferisco puntare sulla qualità e sulla sicurezza”.
“Ora la Festa è un luogo ambito nel quale si sceglie di venire – ha poi affermato, al terzo anno nella direzione artistica -, gli ospiti internazionali sono felici di venire a Roma a prescindere dalla promozione del loro film. Vogliamo essere attenti al cinema e alle altre forme di linguaggio ma posso assicurare che di star se ne vedranno tante”. José de Arcangelo