sabato 18 giugno 2016

A giugno e luglio, il cinema italiano ai Festival di Mosca e Karlovy Vary

David Grieco e Stefano Mordini saranno presenti al 33° Festival di Mosca (23-30 giugno), accompagnati da Massimo Ranieri e Riccardo Scamarcio per l’anteprima internazionale de “La macchinazione” e la prima presentazione estera di “Pericle” il nero, dopo l’anteprima al Festival di Cannes.

Il film di Grieco, dedicato all’omicidio di Pier Paolo Pasolini è infatti invitato in Concorso, selezionato dal critico Peter Shepotinnik, responsabile della programmazione per l’Italia, che definisce il poeta e regista friulano “un genio assoluto, uno degli artisti più amati in Russia, la cui scomparsa misteriosa lo ha avvolto in un’aura di leggenda”.
Fuori concorso, Riccardo Scamarcio, protagonista e produttore di “Pericle il nero”, si presenterà ad una platea, quella russa appunto, che lo conosce e lo segue con interesse già da tempo. Completano il programma italiano di quest’anno “Assolo” di Laura Morante, “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi e due documentari nella sezione ‘Sex, Food, Culture, Death’: “Sexxx” di Davide Ferrario e “Porno & Libertà” di Carmine Amoroso.
“L’arte cinematografica italiana – spiega Shepotinnik - ha sempre costituito una componente fondamentale del festival, tenuto a battesimo alla prima edizione nel 1963 dalla vittoria di ‘8 e ½’ di Federico Fellini, tra i massimi capolavori mondiali, che dà il nome a un’importante sezione dell’evento dedicata ai grandi maestri. Il regista vinse nuovamente con ‘Intervista’ ai tempi della Perestrojka, nel 1987”.
Al famoso Festival di Karlovy Vary, “Le confessioni” di Roberto Andò rappresenterà l’Italia al concorso del 51° Festival (1-9 luglio), mentre “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi e “Bella e perduta” di Pietro Marcello completano una selezione che offre del nostro cinema un panorama eclettico e potente. Nell’ambito delle retrospettive sono programmati “Rocco e i suoi fratelli”, uno dei capolavori di Luchino Visconti, in versione restaurata, e, a quarant’anni dalla sua prima uscita, “L’ultima donna” di Marco Ferreri con i giovanissimi Gérard Depardieu e Ornella Muti.
Nella prestigiosa sezione Variety Critics’ Choice, che ogni anno presenta i dieci migliori esordi del mondo secondo i critici di ‘Variety’, è stato invitato “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti. Le selezioni e le delegazioni italiane ai Festival di Mosca e Karlovy Vary sono organizzate dall’Area Promozione Cinema Contemporaneo (Filmitalia) di Istituto Luce Cinecittà.