venerdì 26 luglio 2013

Al Fiuggi Family Fest VI sul grande schermo tante storie di famiglia dalla Francia all'Argentina tra sentimenti e conflitti, sorrisi ed emozioni

Fiuggi, 26 - Terzultimo giorno della VI edizione del Fiuggi Family Fest, e seconda giornata dei film in concorso che, da quest'anno, avranno pure un Premio della stampa presente alla 'famigliare' kermesse, anche se stavolta meno numerosa delle passate edizioni. Però, visto che comunque si tratta di film inediti in Italia, potrebbe diventare un'occasione in più per segnalarli, non solo al pubblico ma anche a possibili distributori.

Ha aperto la gara cinematografica la coproduzione tra Lussenburgo e Paesi Bassi "Allez, Eddy!" di Gert Embrechts, incentrato su un ragazzino, Freddy, ciclista in erba e grande fan di Eddy Merckx, allora campione incontrastato di ciclismo, vincitore del Tour de France. Ambientata negli anni Settanta, racconta la storia di un bambino 'diverso' perché gli 'manca' il collegamento tra cervello e intestino, tant'è che all'improvviso gli può capitare di 'farsela addosso', e perciò l'amorevole madre, per proteggerlo, non lo lascia uscire da solo.
Eddy però continua ad allenarsi sulla bici appesa al soffitto, mentre nella loro cittadina sta arrivando il primo supermarket che lascerà sul lastrico i piccoli commercianti, incluso suo padre, macellaio di terza generazione e anche lui ammiratore di Merckx. E, come se tutto ciò non bastasse, proprio per l'inaugurazione del centro commerciale viene organizzata una gara di ciclismo riservata ai ragazzi il cui premio sarà proprio un incontro col mitico Merckx a Roubeaix. Un dramma sui ritmi della commedia sui bambini ma forse non del tutto adatto a loro, perché non risparmia scene crude (non solo in macelleria) e per quanto riguarda la diversità. Comunque, una pellicola originale nella forma e nello stile, con trovate registiche di grande impatto che coinvolge ed emoziona il pubblico adulto, grazie anche a un bambino rivelazione - fatto non nuovo - come Jelte Blommaert e a personaggi fuori norma ma realistici e credibili come quello della zia (Els Dottermans) che si è trasferita in città.
Stamattina, invece, abbiamo visto il francese "Jappeloup" di Christian Duguay - attivo soprattutto in Canada e negli Stati Uniti - che ricostruisce la storia vera del campione olimpico d'ippica Pierre Durand, anch'essa anni Settanta/Ottanta e del suo inimitabile cavallo (infatti viene alla luce proprio a inizio film). Un biopic tradizionale, a tratti convenzionale, ma che riesce comunque a coinvolgere e commuovere lo spettatore, soprattutto nella prima parte, purtroppo, dillungandosi nell'ultima, tanto che il film dura due ore piene. In compenso vanta, oltre la professionalità del regista anche lui con un passato di horseman, due protagonisti del calibro di Daniel Auteuil e Guillaume Canet, anche autore dell'adattamento, sceneggiatore e dialoghista. E le partecipazioni speciali di Tchéky Karyo e Donald Sutherland.
Nel pomeriggio è stato presentato l'argentino-uruguayano "Por un tiempo" (Per un po' di tempo), opera prima scritta e diretta da Gustavo Garzòn, un dramma psicologico sul rapporto padre-figlia, una storia, intimista e al tempo urbana, ambientata a Buenos Aires e che il regista aveva in mente già da oltre dieci anni. Il dramma di un architetto trentacinquenne di classe media alta, che conduce con la compagna una vita serena ed economicamente senza problemi, e sta per diventare padre, scopre di avere una figlia di 12 anni, Lucero. Dell'esistenza della bambina, frutto di una relazione occasionale, Leandro non ne sapeva niente ma la prova del Dna non sbaglia e lui sarà costretto ad accoglierla in casa, mentre la madre si trova in ospedale in gravissime condizioni di salute, ma anche economiche.
Storia della nascita di un rapporto un giorno prima inesistente per entrambi, della scoperta di nuovi sentimenti, di trasformazione e cambiamento, di incomprensioni e differenze, di conflitti e di emozioni mai provate prima, forse. Una storia non nuova, anzi, universale, perché si ripete sempre in modo diverso attraverso i secoli, ma che oggi con le nuove scoperte nel campo della genetica non hanno più bisogno di altre prove che il Dna. Quello, invece, più contemporaneo è il fatto che spesso sono le donne a non rivelare l'esistenza di un figlio nato dopo una relazione occasionale, per scelta o per paura.
Un film che offre l'occasione di riflettere sui rapporti e sui sentimenti, su genitori e figli naturali, legittimi, adottati o ritrovati. Nella serata di ieri è stato presentato in versione ridotta "Pinocchio - Il Musical", realizzato dal Consiglio dei Giovani di Fiuggi sulle musiche dei Pooh. Mentre stasera si terrà il concerto "Da fratello a fratello" col compositore Franco Fasano e il gruppo vocale White Nymphs. Sono finite anche le escurzioni organizzate dal Club Alpino Italiano, infatti, dopo Trisulti e Collepardo, ieri è toccato a Subiaco, mentre stamattina è stata la volta di Arcinazzo.
José de Arcangelo