venerdì 31 luglio 2009

Al Fiuggi Family Fest, un'esplosione di risate con "L'era glaciale 3": gag, battute e nuovi personaggi


FIUGGI, 31 – Giornata eccezionale al Fiuggi Family Festival, soprattutto per l’affollatissima anteprima di “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” di Carlos Saldanha (e Mike Thurmeir). Un lungometraggio d’animazione, della 20th Century Fox, Blue Sky Studios e Fox Animation, che non ha deluso, anzi. Un’esplosione di risate, una marea di battute e citazioni – riservate soprattutto agli adulti – e nuovi personaggi come il furetto preistorico-mercenario (ma buono, coraggioso e generoso) Buck e, ovviamente, i dinosauri. Perché Manny il mammut e la sua compagna Ellie (incinta del primo cucciolo), la tigre Diego e Sid il bradipo vengono catapultati nel “mondo perduto” dei dinosauri, rimasti isolati dal ghiaccio sottoterra. Tutto a causa di Sid che ha rubato tre uova di dinosauro. Ma la mamma dei ‘piccoli’ è naturalmente molto arrabbiata e li porta via di forza insieme al bradipo. I suoi amici dovranno andare a salvarlo e…

Un cartone animato che funziona sempre di più, mentre lo scoiattolo preistorico Scrat che trova l’amore in una sofisticata simile, ovviamente di nome Scrattina, continuerà a lottare (anche con lei) per l’agognata ghianda ed, entrambi, firanno nel mondo sotterraneo.

Ma anche i film in concorso sono stati ieri al di sopra delle aspettative. Dalla commedia “celeste” spagnola “Angeles S.A.- Angeli Spa” di Eduard Bosch al dramma psicologico di attualità “Versailles” di Pierre Schoeller con il rimpianto Guillaume Depardieu, alla sua ultima interpretazione. Il primo è la tradizionale commedia fantastica i cui riferimenti sono i classici iberici degli anni Sessanta-Settanta ma anche quelli hollywoodiani, con in testa "Il Paradiso può attendere". E la protagonista è una giovanissima cantante Maria Isabel che debutta sul grande schermo come attrice. Una caratteristica del cinema spagnolo di quelli anni che impose bambini canterini come Marisol e Joselito nella commedia e la famosissima Sarita Montiel nel mélo-musical, una star costretta all’esilio artistico dalla Spagna franchista perché in odor di comunismo, prima in Messico, Argentina e, infine, persino a Hollywood (“Vera Cruz”).

Carlos ha una bella, tipica, famiglia: la moglie Julia, i figli Maria Isabel e Dani, a cui vuole bene ma da cui è sempre molto lontano a causa del suo lavoro. Quando Carlos muore in un incidente aereo in cielo scopre che sua figlia non ha un angelo custode e ottiene dal capo degli angeli, Simona, il permesso di poter tornare sulla Terra per svolgere questo ruolo. E dovrà risolvere molti problemi e accettare che la sua famiglia impari a sopravvivere senza di lui.

Quindi, una variazione riuscita della classica commedia fra Terra e Paradiso, un racconto sull’amore, la speranza e le seconde occasioni girato con la leggerezza del tocco e a suon di canzoni.

Molto realistico, interessante e toccante, invece, “Versailles” che narra la storia di Nina, disoccupata senza casa, che vive per le strade parigine con il figlio di 5 anni Enzo. Sbattuta da un ufficio all’altro dall’assistenza sociale, Nina finisce nei boschi di Versailles dove si imbatte in Damien, un giovane ferito dalla vita che vive in una baracca. Intuendone la fondamentale bontà d’animo, Nina compie il gesto azzardato di andarsene per tentare di ricostruire la sua vita lasciando il bimbo alla sua custodia. Il barbone (clochard di ultima generazione), prima riluttante, finisce poi per affezionarsi al piccolo, tanto che tempo dopo lo riconoscerà ufficialmente…

Ritratto del piccolo Enzo, centro emotivo e morale del film, mette in primo piano le difficile vite delle persone (oggi sempre di più) costrette ai margini della società. Però, la sofferenza e la solitudine, non sono la parola definitiva per i personaggi. Forse né Nina né Damien sapranno essere genitori fino in fondo, ma Enzo avrà sempre la fortuna di trovare adulti capaci di stargli vicino e aiutarlo a crescere, senza speculazioni né interessi. Nella pellicola viene fuori come le istituzioni siano inadeguate a risolvere i problemi dei cittadini, promettendo una situazione ‘normale’ e al tempo stesso ostacolandola, con assurdi decreti e leggi controsenso. Che dimenticano prima di tutto le ‘persone’ e i loro sentimenti. Citazione (nel funerale di un barbone) dei versi del poeta spagnolo Antonio Machado, messi in musica dal cantautore catalano Joan Manuel Serrat negli anni Settanta.

In mattinata si è avuto l’incontro “Tanti padri tanti amori” con il poeta Davide Rondoni, il professor Giuseppe Noia e alcuni padri con le loro vicende vissute.

José de Arcangelo