sabato 1 settembre 2007

Festival di Venezia: Il maestro Woody Allen e il divo Brad Pitt a Venezia

VENEZIA, 1 -Week-end superaffollato al Lido, non solo addetti ai lavori da tutto il mondo, ma anche dal pubblico locale e internazionale che approda per avere almeno un assaggio della kermesse cinematografica. Tanti gli ospiti arrivati oggi, alla vigilia della presentazione ufficiale dei loro film: prima di tutti il divo Brad Pitt (e consorte Angelina Jolie al seguito), ma anche Casey Affleck (fratello del più noto Ben) e il regista Andrew Dominik per "The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford"; la bellissima Charlize Theron, ancora in un ruolo dove la bellezza conta poco, in "In the Valley of Elah"; Woody Allen e due dei protagonisti del suo film "Cassandra's Dream", Colin Farrell e Hayley Atwell. Dal fronte europeo il maestro Claude Chabrol con la protagonista Ludivine Sagnier e la sceneggiatrice Cucile de Maistre per "La fille coupée en deux" (La ragazza tagliata in due), e poi gli italiani Marta Bifani ("Hotel Meina" di Carlo Lizzani), Anna Bonaiuto e Omero Antonutti ("La ragazza del lago"), Fabrizio Gifuni (per lo stesso film e per "Il dolce e l'amaro"). Per l'omaggio a Michelangelo Antonioni Carlo Di Carlo e la vedova del maestro Enrica Fico Antonioni. Dal Brasile l'ultima "Cleopatra", ovvero l'attrice Alessandra Negrini, protagonista del film di Julio Bressane.

Tornata in primo piano la guerra in Iraq con il film, in concorso, "In the Valley of Elah" dello sceneggiatore-regista premio Oscar per "Crash – Contatto fisico", Paul Haggis, con un cast d'eccezione capeggiato da Tommy Lee Jones e Charlize Theron. Un dramma sul filo del thriller che parte come un giallo d'attualità e finisce pian piano tra omicidi e misfatti conseguenze della guerra, appunto.

Un dramma amarissimo, che prende spunto da un articolo di Mark Boal apparso su "Playboy": la storia vera di un veterano in pensione che scopriva la crudele verità sul brutale omicidio del figlio, soldato a sua volta, scomparso dopo il ritorno dall'Iraq.

"La Bibbia racconta – dice Haggis – che Golia, ogni giorno, per 40 giorni, sfidò al combattimento, nella valle di Elah, i guerrieri più valorosi di re Saul, ma che nessuno di loro accettò la sfida. All'is="MsoNormal">"La Bibbia racconta – dice Haggis – che Golia, ogni giorno, per 40 giorni, sfidò al combattimento, nella valle di Elah, i guerrieri più valorosi di re Saul, ma che nessuno di loro accettò la sfida. All'improvviso, un giorno, si presentò un ragazzo di nome David, che portava del pane, dicendo: 'Combatterò il gigante'. E armato solo di una fionda e di cinque sassi levigati, avanzò per affrontarlo. Il gigante si lanciò subito alla carica. David non si mosse e, dopo aver fatto scoccare la fionda, colpì il gigante. Quello fu certo un atto di incredibile coraggio. La Bibbia, però, tace sul numero di ragazzi valorosi inviati dal re nella valle prima di Davide. Quante storie di giovani eroi sono andate perdute e oggi non vengono raccontate? Questa nostra guerra richiede che vengano prese ogni giorno decisioni al limite dell'impossibile, spesso senza avere nemmeno il tempo di pensare, con esiti a volte positivi e a volte disastrosi. Non mi interessava sapere in che modo le persone non giuste vivono in seguito a decisioni sbagliate. Volevo, invece, sapere come è la vita di una persona giusta che prende le decisioni giuste. Sia che siamo favorevoli o contrari alla guerra, quelle donne e quegli uomini si trovano là perché noi, e i nostri governi, le abbiamo inviate. Possiamo anche tentare di sottrarci a ogni responsabilità o di prendere le distanze, ma loro sono i nostri soldati, le nostre donne, i nostri uomini e noi siamo responsabili nei loro confronti. Fanno questo per noi. E sempre per noi sopportano quello che viene fatto loro".

Infatti l'opera di Figgis mette l'accento soprattutto sul perché questi ragazzi siano indirettamente costretti ad andarci e come una volta là perdano man mano ogni sensibilità, ogni segno di umanità. Quell'andare oltre ogni limite da cui poi raramente si può tornare indietro. A parte l'ottimo lavoro degli attori e un crescendo di tensione ed emozioni, non possiamo rivelare di più sulla vicenda per non togliere allo spettatore l'effetto sorpresa. Perché la storia viene ricostruita attraverso le indagini del padre del ragazzo e dell'investigatore di polizia Emily Sanders. Nel cast anche una sempre incisiva Susan Sarandon (la madre).

E, come nel film di De Palma, anche qui le immagini quotidiane dell'Iraq, tra orrori e "divertimenti", vengono dal video, anzi sono quelle scattate o girate col telefonino.

Sempre più difficile conciliare proiezioni e conferenze stampa perché, ovviamente, si accavallano e si confondono sempre di più.

Affollatissima l'anteprima (unica) per la stampa del nuovo film di Woody Allen, anche lui nella sezione "Venezia Maestri", "Cassandra's Dream" che, come accade sempre dopo "Melinda & Melinda", si tratta di una commedia-tragedia. Così si ride poco e soprattutto nella prima mezz'ora scarsa con le consuete battute ironico-sarcastiche e poi si passa alla tragedia familiare. Il titolo si riferisce alla barca a vela sognata e comprata da due fratelli di origini irlandesi che vivono con i genitori a Londra. Uno fa il meccanico ma è un accanito giocatore d'azzardo che si mette nei guai, l'altro è più serio e prudente, aiuta il padre nel ristorante di famiglia, vuole gestire un albergo in California, ma intanto s'innamora di una bellissima attrice. Entrambi hanno bisogno di soldi e l'arrivo del miliardario zio chirurgo plastico sembra la soluzione ideale… solo che l'ammirato zio (la madre lo cita continuamente come esempio positivo) propone loro in cambio un omicidio.

Come dicevamo a questo punto la storia si fa pian piano sempre più drammatica per finire nella classica tragedia, di cui non mancano rimandi e citazioni.

Senza raggiungere i livelli di "Match Point", Allen continua la sua riflessione sul caso e sul destino. Ci capita, cioè è segnato, o ce lo facciamo noi? Bel cast anche qui, oltre a Farrell e la Atwell, ci sono Ewan McGregor e il grande Tom Wilkinson che abbiamo appena visto in "Michael Clayton".

Nella stessa sezione presentato il lungometraggio del brasiliano Julio Bressane "Cleopatra". Un'originale, se vogliamo bizzarra, rivisitazione del mito della regina d'Egitto attraverso il filtro della riflessione contemporanea, ma sempre in costume. Un po' alla Manoel de Oliveira (soprattutto all'inizio), un po' "cinema novo" (periodo in cui il regista si è formato), molto Bressane: interpretazione libera, sarcastica e, se volete, erotica di personaggi storici e letterari, tipica del suo "cinema marginal".

Tra le tante iniziative della giornata, è stato presentato – alla presenza di Spike Lee, presidente della giuria – il Babelgum Online Film Festival", aperto a corti e mediometraggi che abbiano partecipato a festival in tutto il mondo. Nessun costo d'iscrizione. Adesioni aperte fino a febbraio 2008 e sarà tutelato il copyright. I premi: Giovane talento, cortometraggio, documentario, animazione, opera di rilevanza sociale/ambientale e spot pubblicitario. info@babelgum.com

José de Arcangelo